La Val di Fiemme, con i suoi 11 paesi, è delimitata da celebri monti come la
Catena del Lagorai, le Pale di San Martino e il gruppo del
Latemar.
Inoltre, si trova in mezzo a due parchi naturali quello di Paneveggio Pale
di San Martino e quello altoatesino del Monte Corno.
Due parchi vicini ma
diversi per la varietà della flora e della fauna.
L’intera Val di Fiemme può
essere definita un vero e proprio parco, grazie alla vastissima estensione
di boschi che, coltivati in modo rispettoso da secoli,
hanno rappresentato,
specie nel passato, una fonte di sussistenza per la popolazione locale.
Queste foreste (che ormai da qualche decennio si ampliano al ritmo di circa
cento ettari all’anno) influenzano in modo positivo la qualità dell’aria e
del clima, favorito anche dall’orientamento della valle, che si allunga
prevalentemente da Ovest verso Est.
Il paesaggio tipicamente alpino della
Val di Fiemme è caratterizzato soprattutto dall’abete rosso che riesce a
sviluppare un’altezza di 50 metri, con
esemplari che raggiungono una
circonferenza fino a 6 metri e un volume di tronco di 25/30 metri cubi:
ovvero, quanto serve per costruire una casa.
I boschi della Val di Fiemme
appartengono quasi esclusivamente ai Comuni e alla "Magnifica Comunità di
Fiemme", un’originale e antichissima istituzione
di reminiscenza longobarda
che dal 1100 al 1800 ha costituito una sorta di piccola repubblica
nell’ambito del principato di Trento.
A Cavalese, presso la Pieve
dell'Assunta, a testimonianza dell'istituzione medievale, è ancora visibile
un manufatto di forma circolare, cd. banc de la rason
dove i
fiemmazzi si riunivano in assise per discutere e prendere decisioni civili.
La Magnifica Comunità di Fiemme è proprietaria di 20.000 ettari di foreste
certificate FSC e PEFC.
La sua storia, ampiamente documentata, permette di
risalire per quasi un millennio nelle tradizioni e nella cultura della Val
di Fiemme.
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